In un edificio ubicato nel centro storico del paese articolato su tre livelli diversi in cui è stato allestito il Museo Vivo della Memoria, un percorso espositivo incentrato sugli eventi bellici della seconda guerra mondiale e sulle ricadute che questi hanno avuto da un punto di vista storico, sociale ed anche ambientale sui territori articolati lungo la Linea Gustav.
Il progetto è stato realizzato con i fondi erogati dal Gal Versante Laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo attraverso un bando che intendeva promuovere iniziative per lo sviluppo di attività turistiche di qualità nelle aree rurali.
Con poco meno di 80.000,00 euro sono state realizzate le opere edili, necessarie alla sistemazione dell’involucro edilizio, all’adeguamento dello stesso alle normative vigenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, e allestito il percorso espositivo concepito come museo vivo, che nasce e cresce
grazie al contributo e alle testimonianze dei cittadini di Colle San Magno.
Cosa vuol dire “Museo vivo”? Vuol dire far nascere un percorso espositivo dalle memorie individuali e collettive della Comunità ed aiutare i protagonisti ancora presenti a ricostruire con precisione eventi e circostanze, trasformando così ricordi soggettivi in memoria condivisa, che si confronta con i riscontri delle fonti storiche. La nascita di questo tipo di museo, specie in un piccolo centro, aiuta a creare coesione sociale fra diverse generazioni e fra diverse provenienze sociali e definisce meglio una crescita identitaria legata ai luoghi ma anche alla storia. L’elemento centrale dell’allestimento non è tanto la ricostruzione degli eventi bellici che interessarono il gruppo di Monte Cairo alla fine del secondo conflitto mondiale quanto invece il rapporto della comunità di Colle San Magno con quegli eventi.
L’allestimento si pone come luogo di riferimento e rinvio alle memorie presenti sul territorio circostante nel museo si lascia che siano i luoghi a parlare attraverso le immagini e le voci dei testimoni.